La Via Mario Di Filippo è stata aperta da Gigi Mario nel 1962 e mentre la salivo pensavo continuamente..ma come ha fatto senza friend e scarpette a sali sta via...
e' una via molto logica ma di impegno non indifferente .
Si attacca dalla seconda scaletta del sentiero ventricini e si prende per un dietro canalino fino sotto un tettino.
dalla 1 sosta si segue una fessura con 2 chiodi fin sotto il tettino dove si rimane decisamente sulla sx con un chiodo rosso un metro sotto il tettino. l'uscita dal tettino è decisamente impegnativa (da presuntuoso pensavo di poterla fare in libera ma non sapevo ancora cosa mi aspettava) e sono riuscito a passare solo con una staffa su BD3;
la fessura è facilmente proteggibile ma servirebbero sempre una serie doppia di friend 3 e 2 per stare tranquilli e non fare viaggi esagerati . da curare continuamente eventuali attriti della corda per evitare di rimane bloccati. ad un metro sopra il tettino si trova un cordone dove proteggere e poi ci si sposta sulla dx dove si può sostare su clessidra e friend con le chiappe nel vuoto, molto aereo ed esposto.
si continua dritti tenendosi leggermente sulla sx fino alla prossima sosta, decisamente più comoda della precedente su cordoni( alla base di due grandi fessure).
le fessure sono davvero invitanti , si va verso dx e per una placchetta delicata si arriva alla base della fessura di dx. in alto un cordino nero molto logorato. i movimenti sono molto delicati e mai banali si prosegue ancora per placca fino ad una sosta su 2 chiodi. qui un delicatissimo traverso improteggibile di qualche metro per arriva all'attacco della fessura di sx dove una grande clessidra permette di proteggersi bene, c'è un kevlar bianco molto logoro.
di li si sale la fessura di sinistra, che è leggermente aggettante faticosa e molto delicata, io almeno mi sono dovuto inventare moviemnti su monoditi e biditi sulla placca a dx per uscirne, semrpe proteggibile ma occorrebbe una doppia serie di friend 2 3 e 4 che io non avevo e quindi la strizza è stata notevole. appena fuori dalla fessura di sinistra c'è un ottima sosta du 2 chiodi nuovi. da qui ancora per fessura un pelino più facile e si arriva a sostare scomodamente su una cengetta con sosta bassa su due chiodi, uno è il mio. ora si traversa decisamente a dx su placca fino a tornare alla fessura di dx dove si prende un dietro e si esce sul facile, il traverso è discretamente proteggibile con friend, meglio con tricam (che io non avevo). Ora si continua fino ad un pulpito che si aggira sulla sx e si prosegue facile per un diedro canale fino in vetta per altri 100mt circa.
ora che dire?..non sono abituato a scrivere relazioni di vie e non mi interessa farlo,ma questa via mi ha dato emozioni forti ed ho voluto riviverle scrivendo. l'ho trovata bellissima e decisamente complessa per le mie capacità, mai banale e molto sostenuta, dove oltre all'impegno mentale occorre sapere dosare il materiale se non si vuole rimanere in panne, più volte sono dovuto tornare indietro a prendere un friend dopo che avevo messo l'altro, e sincermente ce pensi sempre bene a come è messo prima di toglie quello sotto.
le soste spesso sono da attrezzare anche scomodamente, e quasi tutte le protezioni vanno allungate per evitare attriti e fatta eccezione per quei 3 o 4 chiodi e du cordini, su 300 mt di via non ce nulla.
come se dice: sta via è un bel calcio nel culo ;-)
qui un po de foto con le didascalie