Monte Rosa - Cresta Signal

Monte Rosa - Cresta Signal, agosto 2008.
Meglio Retrò o Avanguard .

Ancora oggi sono senza parole quando penso a questa salita, quando a luglio mi è stato proposto non ci ho riposto molte speranze pensavo fosse la solita "proposta bufala" fatta così...pour parlè, quindi non avevo per nulla metabolizzato questa idea e fino all'ultimo giorno non ero convinto andasse in porto ed invece eccola qua ...come m'è venuta non saprei dirlo ...ma mi sono divertito e stancato oltre misura.
Compagni di avventura l'amica Elma e special guest "Massimo M." in forma smagliante (non conoscevo " il Capitano".. è molto socievole ).


Il primo giorno è estenuante circa 2200mt di dislivello quasi tutti su sentiero e poi rocce desolate fino ad arrivare alla morena e da li un ferrata per arrivare al rifugio Resegotti, come si dice una bella "sboccata".
Sosta di metà giornata il Rifugio Barba-Ferrero, dove abbiamo incontrato un tipo pittoresco vestito "di stracci", abiti e scarpe usurati all'inverosimile, che diceva di aspettare degli amici per salire anche lui la "Cresta Signal".. devo ammettere che la prima impressione è stata di incredulità.

Il sentiero è infinitamente lungo e per chiudere in bellezza giunti alla morena sotto il Rif. Resegotti una bella impettata su neve impappata ti leva quel briciolo di energie rimaste.
Il Rifugio è molto accogliente, c'è tutto e siamo soli! prepariamo le nostre cose, dopo un'oretta il tizio che avevamo incontrato giù arriva con i suoi amici, 3 personaggi inverosimili vestiti (boh ?) uno con le scarpette da trekking piene de buchi, i calzettoni della nonna e giacche tutt'altro che tecniche, erano...mmm....strani... o meglio lontani dagli stereotipi dell'alpinista..., cmq durante la cena abbiamo saputo apprezzarli per la loro spontanea genuinità e simpatia, fatta eccezione per un tentativo di intossicazione da fumo fatta mentre cercavano di accendere la stufa (tentativo gia fallito a me e Elma).
Mentre prepariamo la cena più volte andiamo fuori a guardare la cresta per cercare di scorgere la via da seguire; a discutere, a confrontarci e devo ammettere che ero molto intimorito da quello che ci aspettava il giorno successivo.
Sfogliamo il diario del Rifugio, ieri c'era Christian Brenna, qualche giorno prima Patrick Gabarrou, woow !
Per farla breve ci siamo addormentati senza troppe difficoltà e la mattina ...bella sorpresa....uno stuolo di lampi si intravede verso il versante Est..uffa che famo che non famo..andiamo !
Cerchiamo di essere veloci, procediamo slegati per gran parte della via, i passaggi me li aspettavo più difficili, ma siamo ancora al buio quindi l'esposizione ancora non si fa sentire;
facciamo un bel traverso su neve e ci avviciniamo ad una serie di tiri su misto e rocce instabili, arrivati alla grande S una serie di pance strapiombanti ci sovrasta e vediamo una sosta su cordone appena sopra di noi...pensiamo...quella sosta può essere solo di Brenna sarà passato di li...ma noi accontentiamoci della via normale...che è meglio !?... e traversiamo a sinistra sotto la parte strapiombante. Gli ultimi tiri sono decisamente faticosi, la stanchezza è tanta, l'acqua è finita e continuo a succhiare neve per cercare di dissetarmi ma ho paura di esagerare e sentirmi male. La capanna Margherita è a vista, ma sembra inarrivabile, sono veramente esausto ma il fatto di vedere una bella giornata intorno a me mi aiuta tanto...l'arrivo in cresta è una liberazione di gioia senza paragoni, ci abbracciamo tra noi ,ci complimentiamo a vicenda e ci dirigiamo verso la Capanna; dove il personale addetto con la modica cifra di 11 euro ci serve un bel thé con limone...ma io e Massimo ;-) sappiamo bene che abbiamo bisogno anche di 2 litri di succo di ananas per il rientro .

I più attenti si chiederanno... ma i 3 tizi del rifugio ? una rivelazione senza precedenti, sono partiti dopo di noi, ci hanno superato, fatto quasi tutto sciolti e giunti in vetta credo mezz'oretta prima di noi....ovviamente con i scarponicini, calzini e canotte della sera prima.
Bevendo il thè chiacchieriamo con loro e scopriamo che hanno un modo molto retrò di approcciarsi e concepire l'alpinismo ... sicuramente affascinante, romantico, senza fronzoli e molto incontaminato ma non credo attuabile da tutti ...uno dei tre sfoggia orgoglioso un imbragatura di almeno 20 anni fa... che tipi, non ricordo il nome di nessuno dei tre, ricordo solo che erano di Bologna e Alagna, ma sono certo che se li dovessi rincontrare non avrei esitazioni a riconoscerli inconfondibili....ah! non volevano neanche prendere la funivia per scendere in paese, tutta a piedi :-O

Soddisfatti ed ancora stanchi decidiamo di scendere ma un aquazzone tremendo ci attendeva; dal rifugio Mantova alla funivia non ci siamo risparmiati neanche un goccia , l'abbiamo voluta prendere tutta, tutta, tutta ...è una questione di principio la nostra;
ed anche gli impavidi alpinisti retrò soddisfatti dell'acqua presa fino a quel momento, come noi hanno staccato il biglietto dell'ultima corsa per scendere in paese.
noi ovviamente siamo l'avanguard ! non per lo stile, le idee o le funivie che non ci vergogniamo di prendere, ma per l'abbigliamento trendstyle/fighetto che sfoggiamo. ;-)


Grazie a Massimo e Elma che hanno vissuto con me questa esperienza, con stimoli ed emozioni differenti ma pur sempre condivisa in spirito di amicizia ed allegria.

Hasta la victoria !

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